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Occupazione temporanea di suolo pubblico, come funziona per il trasloco a Milano?

Occupazione temporanea di suolo pubblico, come funziona per il trasloco a Milano?

Com’è noto, le operazioni utili per avviare e completare un trasloco sono molte e si svolgono in tempi e luoghi diversi. Le zone interessate sono ovviamente quelle interne agli edifici, ovvero gli ambienti da sgombrare e quelli da allestire con il materiale trasportato. A questi però si aggiungono anche altri spazi, il cui uso è necessario per la ditta incaricata per portare a compimento il trasloco. Può accadere, infatti, che lo spostamento preveda l’occupazione di suolo pubblico e, seppur temporanea, una tale situazione è soggetta a regole ben precise.

Trattandosi di aree pubbliche e quindi soggette alla potestà dello stato, il privato ha l’onere di sbrigare tutta una serie di adempimenti burocratici, necessari per poter proseguire. Gli esperti di Grillo Antonino Traslochi, con sede in Via Sardegna, n. 38, a Milano assistono il cliente non solo nelle operazioni pratiche ma anche nell’ambito di tutti gli adempimenti documentali accessori al trasloco, compresi quelli relativi all’occupazione di suolo pubblico a Milano. 

Cosa si intende per occupazione del suolo pubblico

Come anticipato, con l’espressione occupazione del suolo pubblico si indica l’utilizzo degli spazi collettivi per scopi privati, tanto da compromettere in parte l’altrui uso per un periodo limitato. Ogni comune ha le proprie regole in materia e Milano non fa eccezioni, prevedendo un periodo massimo di 14 giorni, da utilizzare per la movimentazione di oggetti, mobili e complementi d’arredo. Se le operazioni di trasloco prevedono la necessità di occupare luoghi del demanio, come strade, piazze o aree verdi, è fondamentale seguire alla lettera le istruzioni dell’autorità competente.

La ragione di una simile previsione, a Milano come altrove, risiede nel potenziale disagio creato dall’occupazione alla comunità, che si vede sottratta la disponibilità di uno spazio comune. Per un periodo limitato (14 giorni) l’occupazione di suolo pubblico può essere tollerata, a patto che questa venga comunicata in maniera tempestiva e sanata col pagamento di un canone prestabilito.

Vedi anche: VIABILITÀ, PERMESSI E AUTORIZZAZIONI PER UN TRASLOCO A MILANO

La procedura di richiesta della concessione

La richiesta di concessione per procedere con l’occupazione del suolo pubblico a Milano deve essere inoltrata all'Ufficio Permessi del Comando Decentrato di Polizia Locale competente per territorio. Contestualmente alla richiesta sarà onere dell’interessato il pagamento di un'imposta di bollo pari a 16 euro, nonché la richiesta dell’eventuale permesso per il passaggio in ZTL e il versamento delle somme dovute per l’utilizzo di veicoli in Area C. La disciplina dell’occupazione di suolo pubblico a Milano ha previsto anche un’altra ipotesi, ovvero quella in cui si manifesta la necessità di utilizzare cartelli segnaletici per divieto di sosta.

Questi, omologati e a carico del titolare del permesso, impongono il posizionamento con 72 ore di anticipo. Prima dell’entrata in vigore delle indicazioni contenute sul cartello, un agente incaricato provvederà a verificare personalmente la correttezza dell’esposizione ed il rispetto delle procedure.

Data l’importanza che riveste la concessione di occupazione del suolo pubblico per le operazioni di trasloco è bene affidarsi a professionisti del settore. Grillo Antonino Traslochi affianca i propri clienti anche nel disbrigo di simili pratiche burocratiche. Per ulteriori dettagli visita il sito internet www.grillo.it o chiama il numero verde 800.454610 o richiedi un preventivo